Arrivato il momento degli intermezzi, in un banchetto tutta-carne, non possono mancare i ravioli. In realtà non è sempre molto chiaro capire di cosa si tratti, se di pasta ripiena o semplicemente di gnocchi. cioè una sorta di ravioli ignudo, come ancora oggi di usano …
Nel banchetto classico alla francese c’è una portata o servizio che si chiama Issue de table, cioè prima di lasciare la tavola. Sono, in genere, sfizi dolci, non delle vere e proprie torte, piuttosto piccole cose come biscotti o, come in questo caso delle crepe o crespelle.
Crispellae
130 gr farina, 3 uova, 3 dl latte, sale, zafferano, 40 gr burro, 3 cucchiai di zucchero o miele per finire
Amalgamate le uova con latte e farina; aggiungete 20 gr di burro fuso, un pizzico di sale, zafferano e un cucchiaio di zucchero. Lasciate riposare la pastella per un’oretta. Scaldate la padella, imburratela e versare il composto a cucchiaiate, per fare delle crespelle. Si servono calde con zucchero o miele tiepido. Et comede.
E’ la classica ricetta delle crepes, con l’aggiunta dell’elemento medievale, stavolta zafferano.
Una variante profumata si trova nel Liber de Coquina:
De fristellis : pro fristellis faciendis, recipe farinam distemperatam cum albumine ovorum; et pone flores sambuci vel alios flores quoscumque volueris, et diversifica colorem secundum vocem et cum quibus salsamentis volueris. Pone ad coquendum in lardo.
Fristelli
4 albumi 200gr farina 80gr zucchero sale q.b. 50gr burro 1 cucchiaio di fiori di lavanda tritati
Si sbattono gli albumi con lo zucchero e il sale; non devono montare troppo, basta amalgare bene. Si aggiunge la farina setacciata e i fiori di lavanda. Attenzione ai grumi! Scaldare il burro in una padellina e fare delle frittatine non troppo sottili. Mangiare calde.
Ho sostituito i fiori di sambuco, che non sono riuscita a trovare, con i fiori di lavanda secondo quanto ben specificato nella ricetta, flores quicumque volueris, con qualunque fiore tu voglia.
Queste ricette sono molto semplici e si ritrovano praticamente in ogni cultura culinaria fino ad oggi: dall’antica Roma (leggi qui), per tutto il Medioevo (leggi qui, qui e qui) fino ai nostri giorni con nomi diversi (leggi qui).
Immaginate un castello medievale in una serata d’inverno, grandi stanze, soffitti altissimi, muri di pietra nuda, un gran freddo e poca luce tremolante delle torce e delle candele accese un po’ ovunque. Sarà forse romantico per qualcuno, ma se la vita era dura per i …