Mese: Dicembre 2013

Menu di buon Natale

Menu di buon Natale

Ho pensato ad un lussuosissimo e ricchissimo pranzo di Natale in stile medievale, per chi avesse voglia (e tempo, tanto tempo) di cimentarsi in qualcosa di diverso dal solito… Le ricette sono tratte dal Liber de Coquina e dall’Anonimo Toscano, quindi un menù del XIV-XV 

Un anonimo veneto alla corte di Federico

Un anonimo veneto alla corte di Federico

Il Libro del cuoco è stato scritto in veneziano e edito da Ludovico Frati a Livorno nel 1899 con il titolo Libro di cucina del secolo XIV e ristampato a Bologna nel 1970. Esistono due manoscritti, uno conservato a Roma che risalirebbe al XV secolo e 

Polpette ed altre amenità

Polpette ed altre amenità

www.godecookery.com
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La carne era la portata più attesa e gradita in ogni banchetto. Insieme agli arrosti dai tagli pregiati, venivano serviti anche parti meno nobili, ma sicuramente altrettanto saporiti: piedi, teste, cervelli, interiora….Insomma, non si buttava via niente!

Del solcio dei piedi d’uccelli et di capo di porco: Fa’ lessare i piedi e capi fortemente: giungivi aceto in bona quantità e foglie di salvia, e mangia.

Anche di questi medesimi fa’ come detto è di sopra, e quando la carne sirà quasi cotta, giungivi aceto nell’acqua, abbastanza, sì che non sia troppo forte né debile. Fallo poi bullire sì che torni al terzo, a tempo di state; e poni la carne in altro vaso: mettivi su foglie d’alloro, e togli spezie e zaffarano, e distempera col brodo predetto; poi cola il brodo sopra la carne predetta, e giungivi su di spico bene trito, e assapora di sale, e mangia. E se spico non avessi, mettivi del comino. Similmente si può fare gelatina di porcello, di polli, o altri uccelli che tu vuoli.

Queste due ricette sono per una carne in gelatina; si utilizzavano zampe di volatili o testa di maiale, molte spezie, aceto e brodo. Facendo bollire il tutto si ottiene un liquido denso e gelatinoso che, fatto raffreddare, si addensa ulteriormente e aiuta a conservare la carne più a lungo.  E puoilo servare per xv giorni, a tempo di verno.

Stesso procedimento anche per il pesce. Si chiama Schibezia da taverna, da osteria, ed è uno scapece:

De la gelatina di pesci senza oglio: Metti a bullire vino con aceto, e mettivi dentro a cocere i pesci bene lavati; e cotti, cavali e poni in un altro vaso. E in lo detto vino e aceto metti cipolle tagliate per traverso, e fa tanto bullire che torni a la terza parte: poi mettivi dentro zaffarano, comino e pepe, e getta tutto sopr’al pesce cotto, e lassa freddare. Questa è schibezia di tavernaio.

Sono “cibi da strada” che si potevano trovare nelle taverne e non solo sulle tavole dei nobili. Manca solo di ricordare i tomacelli o mortadelle, cioè le polpette, di solito fritte, sia di carne che di pesce. Tra gli utensili di cucina figura per la prima volta la grattusia, la grattugia. Street-food medievale:

Dei tomacelli, ovvero mortadelle: Togli il fegato del porco e lessalo: poi lo cava e tritalo sulla taola col coltello fortemente e spesso; o vero tu il gratta colla grattusia al modo del cascio secco. Poi abbi maggiorana e altre erbe odorifere, bene peste col pepe, e detto fegato, e nel mortaio distempera con l’ova tanto che sia spesso. Poi abbi rete di porco, e a modo di monticelli tondi li copri e spartitamente li friggi nella padella col lardo; e cotti, cavali e poni in una pentola nova. E prese spezie con zaffarano e pepe distemperato con bono vino, gettalo sopra essi nella pentola, e falli bullire competentemente; e mangia.

Sono polpette di fegato di maiale fritte nel lardo, molto speziate. Non consigliabili a chi ha problemi di colesterolo (ma chi sapeva cosa fosse il colesterolo nel 1300?), saranno state di certo assai appetitose. Provate a farle con macinato di maiale (400 gr.) non troppo magro, o pasta per salsiccia; aggiungete un paio di uova, maggiorana, timo, prezzemolo tritati e fate delle polpettine. Friggere nello strutto fresco, se lo trovate, o in olio bollente. Intanto in una padella far ridurre circa mezzo litro di un buon vino rosso robusto con spezie forti e zafferano. Quando sarà ridotto all’incirca della metà, versare bollente sulle polpette. Servire tiepido.

 

 

Anguille scorticate e lamprede striccate

Anguille scorticate e lamprede striccate

De la torta di capponi, fagiani, uccelli, coratelle e pesci: Puoi anche fare torta di capponi, fagiani, starne, uccelli salvatichi e domestichi, piccioli e grandi, di coratelle; e di pesci marini e di fiumi, e di pomi, e di simili cose nel dì del digiuno,