Mese: Febbraio 2019

Confettiamo?

Confettiamo?

Il termine confetto deriva dal latino confectum, cioè preparato, fatto. Da qui si passa al termine confezione che nel Medioevo sottintende un dolciume di zucchero…nel gergo dei medici significa preparazione medicinale. I confetti sono da sempre consumati in occasioni festive e gioiose; cambiando colore si 

Menù di San Valentino in stile medievale

Menù di San Valentino in stile medievale

Per chi avesse voglia di cimentarsi in una serata con cibi afrodisiaci, ma decisamente medievale. Il risultato è garantito! e se non avete voglia di cucinare…arrivo io!! Insalata di verzura Brodo di ciceri Arrosto con agliata e salsa al basilico Diriola Amidono Yppocras

…e finiamo in dolcezza!

…e finiamo in dolcezza!

 

Parliamo di vino. Premetto che sono, ahimè, astemia. Ciò detto, so perfettamente che il vino è la bevanda afrodisiaca per eccellenza; bevanda antica come il mondo, la leggenda vuole che sia stato Noè per primo a piantare una vigna. Nell’antichità, lo si usava per onorare i defunti o gli dei ed era parte integrante del rito del banchetto.

Tutti i vini greci…avevano un sapore aspro e resinato, perché erano tenuti chiusi in anfore sigillate con la resina. Per questo motivo…non si beveva mai vino puro, ma lo si mescolava con l’acqua. Inoltre…veniva aromatizzato con miele, timo o altre spezie.” A.Ferrari

All’inizio della cena i romani amavano cominciare con il Mulsum, un vino mielato; poi si passava ai vini più pregiati, tra i quali il mitico Falerno che Virgilio loda come il migliore nelle Georgiche.

Plinio cita più di 150 tipi di vini diversi a disposizione nelle cantine dei ricchi signori: oltre al Falerno, il Cecubo, il Fundano, l’Opmiano, il Priverno e moltissimi altri. Il dio che presiede alla raccolta delle uve e alla loro trasformazione in vino, è Bacco/Dioniso con il suo corteo di satiri e baccanti; dove arriva provoca turbamento e scompiglio.

Nel Medioevo continua la tradizione di edulcorare i vini e di aggiungervi spezie. Le tecniche di conservazione non erano molto efficaci, quindi si beveva per lo più vino novello. I vini preferiti erano cinque: greco, malvasia, trebbiano, vernaccia e moscatello.

Il vino aromatizzato prende il nome di Polvere di Ypocras, o Ippocrasso, dall’etimologia incerta, forse con riferimento al medico Ippocrate. Nel convito per le nozze di Costanzo Sforza nel 1475, si parla di  una bevanda dignissima  la quale è chiamata Ypochrate.

Nei ricettari non ci sono molte ricette per la sua preparazione essendo di competenza degli speziali e non dei cuochi. Era anche ritenuto un ottimo medicinale, molto costoso, ma proprio per questo, ritenuto più efficace.

Le ricette più interessanti arrivano dalla Francia e dall’Inghilterra, dal Menagier de Paris e dal Form of Cury, testi del XIV secolo. A Parigi si chiama pouldre de duc e si utilizzano fiori di cannella, zenzero, grani del paradiso, noce moscata, galanga e zucchero. Al sud, a la mesure de Besiers, Carcasssonne ou Montpellier si aggiungono chiodi di garofano.

Quindi, riassumendo: per una cena romantica non si può pensare di non bere vino. Se poi si aggiungono le spezie che sono altamente afrodisiache, il gioco è fatto!

Unico avvertimento rimane quello che ci ricorda il poeta Alceo nel V sec. a. C.

“Si, il vino è per gli uomini uno specchio…”

Attenzione a quel che potrete vedere riflesso….

Crema dolcissima

Crema dolcissima

Dove eravamo rimasti? Dunque…C come chiodi di garofano, M come mandorla e P come pinoli. Tre ingredienti per una crema dolce e profumata, da provare calda per la serata di San Valentino. Ma procediamo con ordine. I chiodi di garofano, non tanto amati nell’antichità classica,