Mese: Marzo 2016

Happy Easter!

Happy Easter!

“Omne vivum ex ovo ben rappresenta il pensiero antico che vedeva nell’uovo un simbolo del principio di vita; la nascita del mondo a partire da un uovo, è un’idea tra le più diffuse fra i popoli dell’antichità.” Per questo motivo si scambiano uova a Pasqua, 

Una Pasqua anglo-spagnola

Una Pasqua anglo-spagnola

La Settimana Santa è quella che si apre con la Domenica delle Palme e termina con la Pasqua. Durante questi giorni ogni confessione religiosa, celebra riti che si ripetono uguali da secoli, ognuna con le proprie peculiarità, ma anche con tratti molto simili. Anche le tradizioni culinarie 

Creme spagnole

Creme spagnole

frittelle mastro martino

Si sta ormai avvicinando la primavera, ma prima non si può certo dimenticare il 19 marzo festa di San Giuseppe, soprattutto per motivi squisitamente culinari. In tutta Italia è usanza festeggiare il santo preparando svariati dolci, soprattutto fritti ( zeppole o bignè o seppele di San Giuseppe, frittelle di riso…) tanto da giustificare la seguente filastrocca:

Come è buono, come è caro,

San Giuseppe frittellaro!

Ad ognuno una frittella

che è lucente come stella.

Guardando fuori dai confini patri, ho trovato molto interessante l’usanza spagnola della città di Valencia, di preparare per quel giorno, la famosa crema catalana,detta anche per l’appunto “crem de Joseph”.

Così recita l’onnisciente Wikipedia: Una leggenda narra che questa crema fu un’invenzione di alcune monache catalane. Un vescovo andò in visita al loro convento, e le monache per accoglierlo prepararono un budino che però risultò troppo liquido. Le monache allora aggiunsero dello zucchero caramellato caldo e quando lo servirono il vescovo gridò “crema!” che in catalano significa, oltre a crema, brucia. Da allora la crema viene anche chiamata “crema cremada”.

Gli spagnoli litigano con i francesi per la paternità di questa crema che per l’appunto a Parigi si chiama creme brulee, ma è praticamente la stessa cosa. Ora non vorrei dare una delusione ad entrambi, cari cugini d’oltralpe, ma una ricetta per una identica crema è già presente nel ricettario di Bartolomeo Stefani (italiano!) del 1662, e, guarda un po’, si chiama proprio Latte alla spagnola:

Latte alla spagnola

250gr. latte      40 gr. panna liquida      2 uova      60 gr. zucchero

Si sbattono bene le uova con lo zucchero e si aggiungono gradatamente latte e panna. Si pone tutto su fuoco lento, perché non riuscirebbe, ma s’attaccarebbe alla cazzetta. Quando è addensata lo getterai in un piatto in luogo fresco, e infocando la pala del fuoco, la porrai sopra il latte, quale pigliarà il color di rosa, servendolo con zuccaro sopra.

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La ricetta successiva è quella classica della crema pasticcera che qui si chiama solo Crema:

Crema

300gr. latte    60gr. burro    un pizzico di sale         75gr. farina      1 tuorlo e 1 uovo intero    60 gr. zucchero   2 cucchiai di acqua di rose

Si scalda il latte con il burro. Intanto si sbattono insieme tutti gli altri ingredienti che si verseranno nel latte caldo. Si fa ben addensare perché cotta che sarà, la gettarai in tegami larghi, ben stagnati, e bagnati d’acqua rosa; e di questa ne potrai fare frittelline tagliate fuora con un cannoncino di latta.

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Di nuovo si frigge! Queste frittelle di latte sono tipiche della cucina settentrionale in particolare del fritto tradizionale alla piemontese.

Mi corre l’obbligo di precisare, come mi ha fatto notare un’amica sivigliana di adozione, che non in tutta la Spagna si cucina la crema catalana (sennò non si chiamerebbe catalana…) ma in Andalusia ad esempio, per la colazione di san Giuseppe si preparano le torrijas, una versione spagnola del pain perdù (di nuovo i Francesi!). Sono fette di pan briosche imbevute di latte aromatizzato al limone e cannella, passate nell’uovo e fritte, poi ripassate in zucchero e cannella o miele. Un po’ pesantucce, ma buonissime!

 

Doni dall’Oriente

Doni dall’Oriente

“Da grossi vasi di vetro si tirano fuori i suoi stecchi che somigliano a pergamene che siano state strinate e arrotolate su loro stesse dalle fiamme. La si riduce in polvere in un mortaio. Dono di re magio. L’Oriente s’insedia nelle cucine portandosi dietro il