Mese: Settembre 2013

Crispelli ovvero Frittelle ubaldine

Crispelli ovvero Frittelle ubaldine

Vidi per fame a vòto usar li denti Ubaldin da la Pila e Bonifazio che pasturò col rocco molte genti. (Purgatorio, canto XXIV, vv.28-30) Ubaldino della Pila sta in Purgatorio, nel girone dei golosi, masticando a vuoto per la gran fame. Appartenente al ramo della potente famiglia degli 

Del paparo e de la grua

Del paparo e de la grua

Del paparo: Taglia la gola al paparo o oca, pelalo bene e bruscia; taglia i piei, cavali l’interiori e lava bene: poi togli agresto, aglio; e se tali cose non puoi avere, togli erbe odorifere, bagnate di aceto, e ricusci di sotto, e poni in 

Mangia più che puoi!

Mangia più che puoi!

 

www.godecookery.com
www.godecookery.com

“Il ruolo del banchetto, come fattore di coesione della società aristocratica, e come manifestazione delle relazioni di sovranità e di dipendenza all’interno del gruppo, è essenziale. Agli occhi dei vassalli e dei baroni rivali che vi sono invitati, la tavola offre lo spettacolo della potenza dell’ospite; la facoltà di donare e di consumare senza limiti permette al signore, in una società caratterizzata dalla miseria, di sbandierare la sua ricchezza e di manifestare il suo potere. Quando nella “Discipline de clergie” il figlio domanda al padre se bisogna mangiar poco o molto quando si è invitati, quest’ultimo risponde: più che potrai, poiché se sei da un amico egli ne sarà lusingato, se invece il tuo ospite è un nemico ciò lo contrarierà.” (Il gesto nel Medioevo, J.C. Schmitt)

La Disciplina Clericalis è una raccolta di novelle didascalico-morali, scritta in latino dallo scrittore aragonese Pere Alfons ( o Pietro Alfonsi), nella prima metà del 1100. Le fonti sono orientali soprattutto arabe e persiane. Ecco il passo:

Iuvenis ad senem: Cum invitatus fuero ad prandium, parum vel nimis comedam? Cui senex: Nimis, quoniam si amicus tuus fuerit qui te invitavit, gaudebit multum ; si autem inimicus, dolebit. Quindi, comunque stiano le cose, bisogna riempirsi la pancia il più possibile per dimostrare di aver gradito il pasto!

La possibilità di mangiare carne a piacimento è il primo segno di ricchezza. La carne preferita rimaneva la selvaggina, ma le ricette di pietanze a base di pollame abbondano, indizio evidente di una maggiore reperibilità del prodotto. Si comincia dai potages, brodo granato:

De’ brodi: e primo, de brodo granato: Togli polli smembrati, e metti a friggere con cipolle, e lardo et acqua abbastanza; e quando siranno quasi cotti, togli erbe odorifere, tritale bene col zaffarano, pepe, garofani, cennamo e zenzovo, e distempera col brodo predetto, e mesta onni cosa insieme; poi tolli ova dibattute, e mettivi un poco d’acqua fredda, e aggiungivi di quel brodo, e mesta, e poni a fuoco. Et quando cominciarà a bullire, levala dal fuoco, e mangia.

Altramente. Togli capponi o galline, e lessali. E postovi dentro spezie et erbe, togli tuorla d’uova, col brodo, e mesta e dibatti nel catino: poi bollano insieme fino che ‘l brodo diventa granelloso. E così fa di tutti gli uccelli, con lardo, o senza lardo.

Sono due brodi molto simili fra loro; il primo parte da un soffritto di carne di pollo con cipolle e lardo. Si aggiungono erbe odorifere (prezzemolo, salvia, rosmarino, maggiorana) e spezie (zafferano, pepe, chiodi di garofano, zenzero e cannella). Si aggiunge acqua a coprire e si cuoce per circa 20 minuti. Si aggiungono uova sbattute con sale e sempre mescolando si cuoce per qualche minutino, finchè non diventa granelloso. Il secondo brodo parte da carne prelessata, senza soffritto. Poi il procedimento e gli ingredienti sono gli stessi. Considerate per 4 persone, circa 200gr di pollo, 2 cipolle e 3 uova. Il nome di brodo granato immagino derivi dal fatto che, aggiungendo le uova si rapprendono a grumi, cioè a grani.

 

Dessert da ammalati

Dessert da ammalati

Per rinfrancare il cuore dell’ammalato, non si può saltare il momento del dessert. Ecco due ricette consigliate dall’Anonimo cuoco Toscano (XIV sec.), semplici e buone e, soprattutto fatte con ingredienti tipicamente medievali, come le mandorle. De’ l’amandolato et del farro per li’nfermi: Togli l’amandole e