Mese: Agosto 2014

Per il re Manfredi

Per il re Manfredi

“…le torte medievali si chiamavano pastelli, pastè, oppure altoscreas (pane e carne)… il ripieno era quasi sempre a base di carne pestata nel mortaio, con grasso (lardo) e spezie diverse…Negli statuti dei fornai di Genova, nel corso del 1300, le torte ripiene di carne erano 

Savori per una festa in giardino (pioggia permettendo)

Savori per una festa in giardino (pioggia permettendo)

Ripassiamo un po’ di salse, o savori per dirla alla medievale. Vista la stagione, mi sembrano perfette per accompagnare una grigliata mista nel giardino di casa, per dare un tocco medieval che va tanto di moda. (Permettetemi una piccola digressione: diffidate di chi, nelle numerose 

Pasteri vari ed eventuali

Pasteri vari ed eventuali

www.resorgentia.com
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“Il pasto, soprattutto in occasioni particolari, era accompagnato da musica ed esibizioni di giullari. (Eginardo riferisce, che Carlo Magno durante il banchetto prestava ascolto  ad un suonatore o ad un lettore).

La musica, ritenuta comunque stimolante (per i sentimenti) era insieme al banchetto un elemento tipico delle feste medievali, in cui si aveva occasione anche di ascoltare poesia, danzare ed assistere alle esibizioni di attori ed acrobati. Per l’intrattenimento a corte diventava pertanto indispensabile la presenza di giullari, buffoni (scurrae) mimi, o giocolieri e prestigiatori (ioculatores).” Vivere nel Medioevo, Hans-Werner Goetz

Questo era il momento più atteso del banchetto, piacevole e divertente. Sulle tavole facevano il loro ingresso gli intermezzi, dolci e salati, presentati in maniera scenografica ed accattivante, eredità dell’antichità latina. Perciò di nuovo mi ritovo a parlare di torte salate, innumerevoli ed innumerate torte salate, che evidentemente piacevano molto all’anonimo signore dell’anonimo Veneto. Stavolta si chiamano pasteri e non torte, forse perchè la crosta è a tutti gli effetti un semplice contenitore, senza ingredienti liquidi che possano rendere il tutto amalgamato ed omogeneo, un po’ come la moderna crosta al sale. Ingrediente principe la carne di selvaggina, prelibata, costosa e di gran lusso: quaglie, piccioni, pollastrelli.

Pastero de quaye boni e vantagiati. Toy le quaye e partile per mitade e fay la crosta e mitili dentro e pignoli e noce moschiate polverizate e fete de lardo e poy la copri..

Pastero de polastri. Pastero de polastri: toy li polastri e smenbrali, e fay le croste del pastero e meti entro li menbri de li polastri e mitige specie et uva passa e fete de lardo..

Pastero de pipioni.Toi li pipioni e fali alessare e smenbrali o voy intriegi; poi face le croste de pastero e meti dentro li pipioni con specie dolze e pignoli e fete de lardo e vino agro.

Sono tre ricette simili. Si fa un impasto  semplice con acqua e 400gr. di farina, a cui si possono aggiungere due cucchiai d’olio per renderla più elastica. Si stende la metà in una teglia e all’nterno si mettono o due quaglie,  o un polletto, o un  piccione, il tutto ben pulito, lavato, eviscerato e tagliato a metà; si ricopre la carne con fette di lardo bianco di Colonnata aggiungendo nel primo caso, noci moscata polverizzata, pinoli e una spruzzata di vino bianco, nel secondo caso uva passa, nel terzo caso spezie dolci, pinoli e una spruzzata di aceto di mele. Salare e ricoprire con la metà di pasta avanzata. Lasciare un foro per l’uscita del vapore e coprire con alluminio. Si cuoce in forno caldo a 180° per circa 40 min. Poi si toglie l’alluminio e si fa scurire la crosta per una decina di minuti. Tassativamente da servire in tavola caldo con la teglia e poi aprire il coperchio davanti ai commensali!

Seguono due ricette per pasteri con carne di maiale e di capretto: stesso procedimento, ma con l’aggiunte di cipolla tritata e zenzero con bagna di aceto e zucchero per il maiale, cannella con bagna di brodo e acqua di rose per il capretto.

Alla prossima torta!