Il dolce della domenica

Il dolce della domenica

Oggi parliamo di zuppa inglese che  forse proprio inglese non è…

Una leggenda narra che sia stata importata in Italia, e in particolare a Ferrara, da un diplomatico inglese nel 1500; i cuochi si diedero da fare e inventarono una zuppa dolce a base di crema. Un’altra versione della storia riguarda invece una tata inglese in servizio a Firenze, nei primi dell’ottocento. Fu lei ad inventare questo dolce di recupero con degli avanzi di biscotti, crema e cioccolato.

Comunque sia andata la faccenda, Pellegrino Artusi alla fine dell’ottocento, inserisce la ricetta di una zuppa inglese alla maniera toscana:

In Toscana – ove, per ragione del clima ed anche perché colà hanno avezzato così lo stomaco, a tutte le vivande si dà il carattere della leggerezza e l’impronta, dov’è possibile della liquidità – la crema si fa molto sciolta, senza amido né farina e si usa servirla nelle tazzine da caffè. Fatta in questo modo riesce, è vero, più delicata, ma non si presta per una zuppa inglese nello stampo e non fa bellezza.

Ho fatto questo dolce che profuma di antico, di pranzo della domenica, quando ancora le famiglie si riunivano  per condividere il giorno della festa e perché mi ricorda mia madre. Ho sostituito il rosolio con un liquore ugualmente antico, l’alchermes, a base di cannella, chiodi di garofano, cardamomo e acqua di rose e colorato di rosso. Pare fosse molto amato dalla famiglia Medici e per questo motivo, in Francia, fosse chiamato  “liquore dei Medici”.

Ecco la ricetta:

Zuppa inglese

Per la crema pasticcera: mezzo lt. di latte fresco, 85 gr. di zucchero, 40 gr. di amido, 4 tuorli, odore di vainiglia

savoiardi e alchermes, marmellata di pesche o albicocche

Mescolare i tuorli con zucchero e amido, profumare con la vaniglia e per ultimo il latte a poco per volta. Versare in una casseruola e mettere su fuoco dolce finchè non addensa; lasciare raffreddare.

In uno stampo da budino fare uno strato di savoiardi imbevuti di liquore, un leggero strato di marmellata e un po’ di crema. Riempire lo stampo alternando gli strati; mettere in frigorifero per almeno 4 ore. Saranno sufficienti grammi 120 a 130 di savoiardi.

 

Vi suggerisco anche la ricetta successiva, un dolce simile ma a base di ricotta dal nome improbabile, zuppa tartara.

Zuppa tartara

200 gr. ricotta, 30 gr. zucchero a velo, cannella, savoiardi, alkermes, marmellata di albicocche

Mescolare la ricotta con lo zucchero e un po’ di cannella. Poi si procede come per il dolcetto precedente, alternando gli strati, marmellata, biscotti e ricotta.