Un augurio di felicità!

“Il meccanismo è semplice. Si prende un cibo di tutti i giorni, lo si arricchisce di ingredienti speciali…la magia è fatta: il cibo quotidiano è diventato il cibo della festa. E’ ciò che accade al pane quando alla farina e all’acqua si aggiungono uova, burro, zucchero, trasformandolo in pane dolce, panone, panettone, pane giallo, pan d’oro, pan di Natale. Il pane di Natale non è solo dolce, è anche farcito: di uvette, di canditi, piccole sorprese che vogliono significare abbondanza e benessere…questi piccoli semi sono una speranza di ricchezza, un augurio di fertilità.”  M. Montanari, Il riposo della polpetta

La storia del panettone e dei pani dolci di Natale è antica, affonda le radici nell’antica Grecia, passando per  Roma , attraversando tutto il Medioevo fino ai nostri supermercati. Non solo attraversa la storia, ma affratella tutti i popoli e tutte le tradizioni, semplicemente cambiando nome. Quest’anno ho preparato un pane semidolce tipico della Repubblica Ceca, la Vanocka.

Ottimo per la colazione, scenografico per il pranzo di Natale, si prepara facilmente con un minimo di manualità. Provatelo tiepido e profumato, una vera delizia!

Vanocka

500 gr. di farina 0, 2 dl di latte, 80 gr. di zucchero, 180 gr. di burro morbido, 3 uova e un tuorlo, un cubetto di lievito di birra fresco, 100 gr. di farina di mandorle, 100 gr. di uvetta e 50 gr. di arancia candita, un pizzico di sale

Sciogliere il lievito nel latte tiepido e aggiungere zucchero, farina e un pizzico di sale. Cominciare a intridere gli ingredienti, aggiungendo a seguire le uova intere, il burro molto morbido e la farina di mandorle. L’impasto dovrebbe risultare morbido e soffice, ma lavorabile sulla spianatoia. Da ultimo aggiungere uvetta e canditi. Coprire con un telo e mettere a lievitare in luogo caldo finchè non raddoppi il volume, ci vorranno almeno 2/3 ore. Riprendere l’impasto, dividerlo in tre filoncini e attorcigliare a treccia.

Spennellare con il tuorlo sbattuto e lasciare lievitare per una mezz’ora. Cuocere in forno caldo per un’ora a 175°.

Le operazioni sono semplificate dall’uso della planetaria. Sarebbe meglio utilizzare il lievito madre, ma i tempi di lievitazione si raddoppiano. Ne basterà circa 200 gr.