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Il Symposium

Il Symposium

Riunirsi per mangiare insieme non è semplicemente una condivisione di cibo; sin dall’antichità per arrivare fino all’epoca moderna, passando per il Medioevo, partecipare ad una banchetto significava affermare la propria identità, il proprio potere (economico, politico…) e il proprio status sociale. Generalmente è una roba 

Una dolce piramide

Una dolce piramide

Per la costruzione della Piramide occorsero vent’anni. Essa è quadrata.. Presenta da tutti i lati una faccia di otto plettri, un’altezza uguale. E’ di pietre levigate e perfettamente connesse, di cui nessuna misura meno di trenta piedi. Questa piramide fu costruita a gradini. Erodoto, Historiai, 

Profumo di Magna Grecia

Profumo di Magna Grecia

Come recita Wikipedia, “la pitta ‘mpigliata è un dolce tipico calabrese, originario di S. Giovanni in Fiore, ridente cittadina in provincia di Cosenza. Si prepara per le festività natalizie ed è diffusa in tutta la Calabria.

La data di nascita di questo dolce viene fatta risalire al 1728, poiché risulta citato in un atto notarile riguardante un contratto di matrimonio:

“.. a far la bocca dolce ai commensali penserà la famiglia dello sposo, che a fine pasto dovrà offrire la pitta ‘mpigliata, preparata anzitempo curando che la pitta sia di finezza giusta…“.

Il dolce è una semplice sfoglia, con o senza uova, profumata con vino bianco e farcita con frutta secca e miele. Viene poi arrotolata su se stessa e messa in forno a cuocere con la farcia in alto, assomigliando così ad una rosa. Non si può non pensare alla torta delle rose di cui ho già parlato, creata in onore (forse…) di Eleonora D’Este.

Sebbene la ricetta sia relativamente recente, in realtà questo dolce fa parte del variegato (ed enorme) gruppo dei pani arricchiti, non necessariamente lievitati, la cui origine si perde nella notte dei tempi; già il nome pitta o picza, pizza, indica una semplice focaccia, l’uso poi di frutta secca, spezie e soprattutto di miele, ne fanno un dolce di sicura origine antica.

Ho avuto la fortuna di mangiarne una DOC, ed era buonissima e dolcissima, croccante al punto giusto, profumata. Il sapore ricorda da vicino quello della Torta in balconata di Mastro Martino o, andando a ritroso nel tempo, quello dei Koptoplakous che Ateneo ricorda nei suoi Deipnosofisti nel II sec. d. C. Sono dei dolcetti preparati farcendo due sfoglie con frutta secca impastata con miele e spezie, praticamente la stessa ricetta!

Dunque, riassumendo…quando mangiamo uno dei nostri mille dolci tradizionali natalizi, da nord a sud, dal panettone agli struffoli, assaporiamo un pezzo di storia, portando sulle nostre tavole cibi antichi che anche i nostri antenati preparavano duemila anni fa.

Siamo tutti rievocatori! Buon Natale!