Frictelle quadragesimale
“La parola frittella è di origine celtica e significa gonfiore o tumore. E’ durante il periodo delle crociate che gli occidentali hanno conosciuto le frittelle. Il signore di Joinville diceva che ridando la libertà a Luigi IX, i Saraceni gli presentarono delle frittelle; esse sono una specie di pasta fritta in padella, che racchiudono qualche fetta di frutta.” A. Dumas, Dizionario di cucina
Definizione chiara e semplice. Non mi dilungo oltre, l’olio bolle…
Da “Arte coquinaria, Capitolo per fare frictelle quadragesimale” di Mastro Martino da Como, XV sec.
Frittelle di riso
Fa’ cocere il riso molto bene, et cotto il cavarai ad asciuccare
sopra un tagliero, et se ‘l vol pistare il poi fare, se non, lascialo
integro, et habi de le amandole secundo la quantità che ti pare, et
piste molto bene le passarai per la stamegna con un poca de aqua
rosata o con un poco di quello brodo dove è cotto il riso. Et fa’
che questo lacte d’amandole sia ben stretto. Poi habi un poco di
fiore di farina et del zuccaro. Et mescolate bene queste cose
inseme farai le frittelle in che forma ti piace, et frigirale in bono olio.
Mescolare 200gr. di riso lessato, 2 cucchiai di mandorle tritate, 2 cucchiai di zucchero e 2 cucchiai di farina.
Friggere a cucchiaiate in olio caldo.
Frictelle in forma de pastelli piccoli.
Fa’ cocere il riso molto bene in l’acqua et pista un poche de amandole,
et passale bene strette con un poca d’acqua rosata per la stamegna
incorporando bene il riso con il lacte dell’amandole, gli giongirai
del zuccaro, et un pochetta di farina d’amitto che sia ben poca.
Et fa’ queste frittelle in forma di pastelletti frigendole in olio.
Variante originale per la mia amica celiaca: al riso lessato aggiungere 100 gr. di mandorle frullate con l’acqua di rose per fare una pappetta a cui unire 2 cucchiai di zucchero e dell’amido di mais o fecola di patate per addensare.
Friggere a cucchiaiate nell’olio caldo.
Altre frictelle in forma de pesce.
Pista de le amandole et distemperale con acqua rosata et con
zuccaro; et habi de la farina distemperata con l’acqua comuna et con
zuccaro; et mescolato ogni cosa inseme farai le frittelle, et
informarale in quelle forme di pesce sopra scripte. Et nota che queste
vogliono essere cotte sciutte in padella como la torta.
Il pesce non c’entra nulla, di certo non nel sapore. Neppure la frittella, visto che vanno cotti sciutti in padella. Quindi diciamo che ho interpretato: non avendo lo stampo adeguato, ho fatto dei banali ravioli che ho cotto in padella antiaderente con pochissimo olio EVO. Il risultato è comunque molto buono. Mi rimane oscuro il motivo per il quale questi ravioli stiano nel capitolo delle frittelle.
Mescolare 100 gr. di mandorle molto ben tritate con 50 gr. di zucchero e acqua di rose per fare una pastella morbida. Fare una pasta liscia con 100gr. di farina, 1 cucchiaio di zucchero e acqua tiepida q. b. Stendere, farcire e cuocere come sopra. Se poi siete muniti di stampo ittico, meglio.
Frittelle di pomi
Monda et netta le poma molto bene, et falle cocere allesso o
sotto la brascia, et cavatene fora quello duro di mezo pistarale
molto bene et inseme gli mettirai un poco de lievito et un poco
di fiore di farina, et del zuccaro; et fa’ le frittelle frigendole in
bono olio.
Mescolare 200 gr. di mele lessate e frullate, mezza bustina di lievito per dolci, 2 cucchiai di zucchero e farina q. b. per fare una pastella liscia non troppo liquida (circa un etto).
Friggere a cucchiate in olio caldo. Molto buone, ma mi manca la cannella delle classiche frittelle di mele!
Sono tutte frittelline molto buone e semplici da mangiare calde anche in questi giorni estivi, magari con una buon bicchiere di vino bianco frizzante. Con un piatto di fritto salato, ( Anonimi del XV sec.) la cena a tema medievale è servita!