Tag: zuppe

Ceci neri, rosci e bianchi

Ceci neri, rosci e bianchi

Nel X secolo iniziano a diffondersi le colture dei legumi… i legumi sono in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di una persona che lavora. Aumenta il contributo di proteine, si diventa più robusti, si muore meno giovani, si fanno più bambini, l’ Europa si 

Zuppe al sapor di ceci

Zuppe al sapor di ceci

L’autunno è ormai arrivato, insieme a quel freddino che consiglia cioccolata calda e copertina; non si può dunque fare a meno di pensare a quei meravigliosi confort-food che sono le zuppe calde. Io che non amo i brodi di carne sono ovviamente indirizzata verso le creme 

Potages per gli infermi

Potages per gli infermi

“Esplorare la natura del corpo è compito della medicina. Ma nel Medioevo il discorso medico non ha l’autonomia che si sarebbe tentati di riconoscergli oggi…partecipa anche all’etica, si prolunga nell’ideologia politica e anche…nell’universo delle tecniche.”  (Jean-Claud Schmitt – Il gesto nel Medioevo).

Dunque la medicina entra nelle cucine; si riteneva infatti che il cibo servisse a curare le malattie e che certe pietanze fossero più adatte ai malati di altre. Per questo motivo i trattati medici parlano diffusamente anche di cibi, consigliandone alcuni e sconsigliandone altri.

L’Anonimo Toscano, nelle ultime pagine, raccoglie ricette tutte dedicate agli “infermi”.

Ecco un esempio, per una zuppa leggera e corroborante:

Dei cauli per li ‘nfermi: Fa’ bullire un poco i cauli nell’acqua semplice, e da per sé coci
la carne di castrone un poco in un’altra acqua; poi cava i cauli e la  detta carne, e metti ogni cosa in una pentola, et cocili bene, e mettivi del petrosello, e cocili come tu vuoli per infermi.

Zuppa di cavoli per gli infermi. Provate con cavoletti di Bruxelles cotti in brodo di carne. Si “scodella” abbastanza liquida e si aggiunge la carne lessata a pezzetti. Per le serate invernali.

Di certo meno leggera, ma di sicuro più saporita la zuppa di ceci.

Dei ceci per li infermi: Togli ceci rossi o bianchi; metti a cocere con oglio e sale et pepe
et zaffarano e un poco di ruta; pesta nel mortaio, e mangia. Anche
togli ceci infranti e lessali, e gittata via l’acqua, mettili in un’altra
acqua a cocere con oglio e lardo battuto, sale, zaffarano, spezie,
tuorla d’ova battute e un poco di cascio; e mesta tutte cose insieme,
e da’ mangiare.

Zuppe di ceci:  lessare due scatole di ceci da 400gr (per 4 persone)in acqua salata, abbastanza da coprirli. Cuocere fino ad ebbollizione. Frullare  e rimettere sul fuoco. A questo punto ci sono due versioni:

  1. aggiungere olio, pepe e zafferano.
  2. aggiungere olio, zafferano, spezie per tutti gli usi (vedi), 2 tuorli sbattuti. Si fa rapprendere sul fuoco leggermente e si serve in scodelle spolverizzato di parmigiano e con sottilissime striscie di lardo di Colonnata.

Ho dei dubbi sul fatto che siano ricette adatte ad un infermo, soprattutto la seconda. Comunque sono molto buone e vale la pena provarle.

Come ricorda Il medico senese Aldobrandino, esistevano tre varietà di ceci: bianchi, rossi e neri: “sunt coloris albi et rubei et nigri.”

Nonostante generino grossi umori e “ventosità” faciunt urinare et specialiter nigri ciceri. Et qui utatur aqua ubi fuerint cocti, tollit malum lapidis et valent melius quam albivel rubei. Et habent naturam aperiendi vias epatis et corporis. Set albi plus conveniunt nature hominis. Et si fuerunt assati minus habent ventositates quam qui sunt cocti in aqua, et breviter meliores ad medicinam quam ad sanitatem conservandam.

I ceci sono migliori come medicina che per conservare la salute perchè fanno urinare e la loro acqua di cottura toglie il mal di pietra, aprono le vie del fegato e del corpo. Se poi si mangiano arrostiti danno meno “ventosità” di quelli lessati. Meglio quelli bianchi. Non a caso viene utilizzato il termine medicina, il cibo è veramente una medicina che fa guarire il corpo malato.

 

 

Un secolo pieno di legumi

Un secolo pieno di legumi

Nel X sec. ci furono novità decisive soprattutto nel campo delle colture e dell’alimentazione; l’introduzione su vasta scala dei legumi, piante ricche di proteine dotate di un potere energetico elevato, “avrebbero dato all’umanità occidentale la forza per costruire le cattedrali e per dissodare larghe estensioni