Tag: torta

Riso e rose

Riso e rose

“Pesami ancora che tutti non abbiate conosciuta la duchessa Beatrice di Milano… per non aver mai più a maravigliarvi di ingegno di donna” (I. III, c. XXXVI). Baldassar Castiglione, Il cortegiano Beatrice d’Este sorella della (forse) più famosa Isabella, era nata a Ferrara nel 1475, 

C come cannella, ma anche L come Latte

C come cannella, ma anche L come Latte

Io amo la cannella. La cucina medievale non avrebbe alcun senso senza di essa. In più è anche afrodisiaca, lo dice la scuola medica Salernitana: “Accendit Venerem cum vaccae lacte recenti….auget semper amorem, alleviat mentem.” La cannella è una corteccia aromatica che si accartoccia a 

Il dolce della domenica

Il dolce della domenica

Oggi parliamo di zuppa inglese che  forse proprio inglese non è…

Una leggenda narra che sia stata importata in Italia, e in particolare a Ferrara, da un diplomatico inglese nel 1500; i cuochi si diedero da fare e inventarono una zuppa dolce a base di crema. Un’altra versione della storia riguarda invece una tata inglese in servizio a Firenze, nei primi dell’ottocento. Fu lei ad inventare questo dolce di recupero con degli avanzi di biscotti, crema e cioccolato.

Comunque sia andata la faccenda, Pellegrino Artusi alla fine dell’ottocento, inserisce la ricetta di una zuppa inglese alla maniera toscana:

In Toscana – ove, per ragione del clima ed anche perché colà hanno avezzato così lo stomaco, a tutte le vivande si dà il carattere della leggerezza e l’impronta, dov’è possibile della liquidità – la crema si fa molto sciolta, senza amido né farina e si usa servirla nelle tazzine da caffè. Fatta in questo modo riesce, è vero, più delicata, ma non si presta per una zuppa inglese nello stampo e non fa bellezza.

Ho fatto questo dolce che profuma di antico, di pranzo della domenica, quando ancora le famiglie si riunivano  per condividere il giorno della festa e perché mi ricorda mia madre. Ho sostituito il rosolio con un liquore ugualmente antico, l’alchermes, a base di cannella, chiodi di garofano, cardamomo e acqua di rose e colorato di rosso. Pare fosse molto amato dalla famiglia Medici e per questo motivo, in Francia, fosse chiamato  “liquore dei Medici”.

Ecco la ricetta:

Zuppa inglese

Per la crema pasticcera: mezzo lt. di latte fresco, 85 gr. di zucchero, 40 gr. di amido, 4 tuorli, odore di vainiglia

savoiardi e alchermes, marmellata di pesche o albicocche

Mescolare i tuorli con zucchero e amido, profumare con la vaniglia e per ultimo il latte a poco per volta. Versare in una casseruola e mettere su fuoco dolce finchè non addensa; lasciare raffreddare.

In uno stampo da budino fare uno strato di savoiardi imbevuti di liquore, un leggero strato di marmellata e un po’ di crema. Riempire lo stampo alternando gli strati; mettere in frigorifero per almeno 4 ore. Saranno sufficienti grammi 120 a 130 di savoiardi.

 

Vi suggerisco anche la ricetta successiva, un dolce simile ma a base di ricotta dal nome improbabile, zuppa tartara.

Zuppa tartara

200 gr. ricotta, 30 gr. zucchero a velo, cannella, savoiardi, alkermes, marmellata di albicocche

Mescolare la ricotta con lo zucchero e un po’ di cannella. Poi si procede come per il dolcetto precedente, alternando gli strati, marmellata, biscotti e ricotta.

Pizza profumata d’Oriente

Pizza profumata d’Oriente

Il termine “pizza” oggi evoca ai nostri nasi profumo di pomodoro e mozzarella; non così era per i nostri avi per cui la parola indicava genericamente una torta non solo salata, ma anche dolce. In Italia la prima volta che compare il termine pizza è il 997,