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Sapori per tutti i gusti

Sapori per tutti i gusti

E così fu fatto in una bella osteria assai simile a quella di Guillot ad Amiens. Credete pure che il pasto fu copioso e le bevute numerose. In quel pranzo notai due cose memorabili: la prima che non fu portata pietanza quale si fosse, fosse 

Macellai, cacciatori e cuochi

Macellai, cacciatori e cuochi

E’ diventato un luogo comune dire che la dieta medievale consisteva primariamente…di carne… Il quadro di commensali medievali a stento civilizzati, avvolti in pellicce di animali, che strappano a morsi da cosciotti stillanti grasso carni semicrude, è un’immagine molto banale e resta impressa nella mente. 

A come aglio

A come aglio

Cominciamo dalla A.    A come Aglio.

Ha origini orientali, conosciuto e coltivato dal III millennio a.C. passa in area Mediterranea dove veniva usato già dagli Assiri come antibiotico naturale per le estrazioni dentarie. Gli antichi Egizi, lo usavano sia a scopo terapeutico che alimentare.

Si riteneva che giovasse ai soldati per avere un maggiore ardore in battaglia, ma utile anche nelle battaglie amorose. Rimane tuttavia un alimento destinato a chi svolge lavori pesanti: la tradizione racconta che lo consumassero gli egizi intenti alla costruzione delle piramidi, o i carrettieri traci o i marinai attaccati ai remi. Il problema è sempre quello dell’alitosi che ne fa un cibo rozzo e contadino, anche se la medicina araba consiglia di masticare aghi di pini per risolvere l’increscioso problema.

Nel tipico spuntino ateniese dell’età classica, a base di pane, poco pesce e qualche frutto di mare, una testa d’aglio è l’unico contorno vegetale.

Nel Medioevo lo si riteneva un valido aiuto contro streghe e spiriti maligni e più genericamente un ottimo contravveleno; per certi periodi usato anche (inutilmente) contro la peste come molte altre spezie; fa parte dell’alimentazione contadina tanto che racconti e novelle sono pieni di contadini che mangiano pane di scadente qualità e agli, o porri e cipolle.

Il cavaliere Lippo de’ Ghisilieri così ammonisce il contadino Zucco Padella, reo di avergli rubato le pesche:

“…lassa stare le fructe de li miei pari e mangia delle tue, che sono le rape, gli agli, porri, cepolle e le scalogne col pan di sorgo.” Sabadino degli Arienti, le Porretane

In realtà, secondo un meccanismo molto in uso nel Medioevo, anche i nobili mangiavano alimenti contadini, nobilitandoli con l’aggiunta di ingredienti preziosi e costosi, o con preparazioni complesse. Ecco allora l’agliata, salsa tipicamente medievale, dal sapore intenso, indispensabile accompagnamento di arrosti, cibo ovviamente proibito ai contadini.  Folgore da San Gimignano alla fine del ‘300  propone l’agliata a contorno di lessi capponi e capretti sovrani. Questa è la ricetta di Mastro Martino, cuoco del XV sec. Mi sono presa la licenza di lessare gli spicchi d’aglio per attenuarne il sapore.

Agliata bianca

70 gr. di mandorle, 4 spicchi d’aglio, un pugno di mollica di pane bianca, brodo

Lessare l’aglio in poca acqua bollente salata per una quindicina di minuti. Scolarli e mettere nel mixer insieme agli altri ingredienti. Modulare il brodo per ispessire e rendere cremosa la salsa. A discrezione aggiungere poco olio, anche se nelle salse medievali non ne è previsto l’uso.

Dal punto di vista afrodisiaco ci siamo, ma l’alito ne risentirà. Che fare allora? La medicina araba consiglia di bere vino aromatizzato e masticare aghi di pino. Il poeta Orazio consiglia agli amanti di mangiarne insieme, così da non averne fastidio reciproco. Non saprei dire…provate….

Salse rinforzate

Salse rinforzate

“La migliore salsa che possiate offrire ai vostri invitati è un buon viso e una schietta cordialità.”  P. Artusi, La scienza in cucina, 1891 Non credo che la pensassero così i signori medievali, che allestivano banchetti pantagruelici non solo per soddisfare i propri ospiti, ma soprattutto