In cielo non vi è disordine
“1583.Iesu Maria. Esercizi particolari di una serva del Signore per venire più presto alla perfettione e piacere più a Christo…esercitii particolari de la virtù chiamate morale dove essercitandosi in esse facilmente in breve tempo potrà acquistare il bel decoro interiore e steriore di una persona religiosa…perché in cielo non vi è disordine…”
Chi parla è probabilmente Suor Maria Vittoria della Verde, al secolo Portia della Verde, entrata in convento a 19 anni il 21 settembre 1574. Il padre era priore del comune di Perugia, dunque proveniva da una famiglia dell’oligarchia perugina: “secondo la prassi usuale dell’epoca anche i Della Verde, oltre a procurarsi uno stemma, ad occupare cariche urbane di prestigio, dovettero preoccuparsi di offrire una collocazione sociale adeguata alle donne della famiglia non destinate al matrimonio.” E così Porzia e le sue sorelle Delfina e Ortensia furono costrette a prendere il velo, non sappiamo quanto consenzienti, ma tant’è…
Suor Maria Vittoria morirà in convento nel 1622, a 67 anni di cui ben 48 passati nel monastero di S. Tommaso a Perugia, di cui divenne anche camerlenga. Nel suo quaderno, tra preghiere e suggerimenti per la vita monastica, ci sono ben 170 ricette per cucinare piatti vari.
Nelle ricette mancano le indicazioni delle dosi e le spiegazioni non sono troppo precise, ma proviamo lo stesso a fare del Panmelato, di cui ci sono due ricette. Spero di averci azzeccato e di aver preparato quello che avrebbe cucinato suor Maria.
Panmelato
100 gr. pane raffermo sbriciolato la buccia di un’arancia grattugiata un bicchiere di sapa 60 gr. miele fluido una manciata di noci tritate chiodi di garofano, cannella, pepe, noce moscata in polvere
Prima di tutto si fa la sapa, che è un mosto d’uva concentrato. Al suo posto si può usare del vino cotto con miele in proporzione di 4:1 e cannella. si fa ben bollire fino a ridurre di circa un terzo. Deve diventare caramelloso, come una marmellata.
Intanto il pane va ammollato nel vino rosso e poi strizzato. In una pentola con i bordi alti mettere a bollire piano tutti gli ingredienti per circa mezz’ora, facendo attenzione a non far attaccare il tutto. Quando l’impasto è freddo versare negli stampini che cuociono in forno caldo a 180° per 50 minuti.
Quando sono cotti e freddi si intingono in miele caldo bollito con le spezie.
Con lo stesso impasto si possono farcire dei calzoncini, preparati così:
Ripieni
Mettere sul fuoco, in una pentola 100gr. farina, 50 gr. di miele, una manciata di noci tritatissime, spezie, 1 cucchiaio di olio.
Si cuoce l’impasto per un quarto d’ora fino ad ottenere una pasta da poter stendere, senza aspettare che si raffreddi perché indurisce.
Si fanno dei cerchietti da farcire con il panmelato all’arancia, si chiudono e si fanno asciugare in forno per una ventina di minuti a 180°.
Non ho idea di quale consistenza fosse il panmelato e confesso che durante la preparazione non nutrivo molta fiducia sul risultato…. invece i miei pani sono di consistenza budinosa e hanno un profumo ed un sapore molto particolare grazie alle spezie e all’arancia. Ottimi serviti tiepidi glassati con miele d’arancio caldo.
I fagottini sono ugualmente profumati, ma la consistenza è croccante e mielosa. Assolutamente da provare entrambi!
Le note storiche sono tratte da “Gola e preghiera” di Giovanna Casagrande