Paste pel the (gialle)
Le abitudini alimentari degli Europei furono veramente stravolte solo quando arrivarono dal nuovo mondo nuove piante e nuovi frutti. Le più rivoluzionarie furono senz’altro il mais e le patate, che svolsero un ruolo decisivo nel sostentamento dei poveri (erano infatti piante resistenti alla siccità ed anche alle gelate), e poi il pomodoro e il cacao. Oggi, piatti come la pizza e la pastasciutta sono simboli del nostro paese in tutto il mondo; in realtà i nostri avi, in un tempo non troppo lontano, non conoscevano per nulla questi piatti e per molto tempo vennero considerati esotismi per gente un po’ strana. Personalmente sono estremamente grata al signor Colombo perché niente mi solleva nei momenti tristi come una mousse al cioccolato…
Torniamo al mais, ” varietà di grano chiamato grano di Turchia. Contiene molto olio e sali essenziali. Con la sua farina si prepara un pane difficile da digerire, che pesa sullo stomaco, adatto solo alle persone di temperamento forte e robusto. Con la farina di mais, latte e zucchero si prepara una farinata chiamata gaudes. E’ un alimento molto popolare ed apprezzato a Bresse e nella Franca Contea. Una volta fredda, si taglia a fette, la si mette sulla griglia e si spolverizza di zucchero.” A. Dumas, Grande dizionario di cucina
Ho fatto il pane di mais, e devo dire che è venuto proprio bene, soffice dentro, croccantino fuori. Evidentemente sono una persona dal temperamento forte e robusto!
Le popolazioni precolombiane, sfruttavano il mais completamente: con spighe, foglie e gambi facevano bevande alcoliche, preparavano zucchero, nutrivano il bestiame e ricoprivano i tetti delle capanne; le pannocchie, maturate al sole, venivano abbrustolite sul fuoco o macinate fino ad ottenere una poltiglia gialla, grossolana antenata dell’attuale farina da polenta.
Non avendo a disposizione ricette anteriori al XIX secolo, ho pensato di rivolgermi al beneamato Artusi, impastando dei biscottini, molto buoni adatti pel the.
Paste di farina gialla I
200 gr. farina di mais 150gr. farina OO 150gr. zucchero 100gr. burro fuso 1 uovo semi di anice vino bianco q.b.
Impastare tutti gli ingredienti, lavorateli il meno possibile, procurando che la pasta riesca piuttosto morbida. Spianatela col mattarello alla grossezza di mezzo dito…e tagliatela con gli stampini di latta. Cuocere in forno caldo a 180° per 15 minuti.
Paste di farina gialla II
200gr. farina di mais 100gr. burro fuso 80gr. zucchero a velo 2 tuorli fiori secchi di sambuco
Queste riescono assai più gentili delle precedenti. Impastare e cuocere come sopra. I fiori e le foglie del sambuco hanno virtù diuretica e diaforetica e cioè, perché tutti intendano senza tanto velo di pudicizia, fanno orinare e sudare e si trovano in vendita dai semplicisti.
Non avendo trovato i fiori del sambuco, non ho potuto, purtroppo, aggiungerli. Probabilmente avrebbero dato un profumo caratteristico che i miei biscottini non hanno. Sono comunque buonissimi e, se utilizzate della farina gialla macinata non troppo fine, diventano leggermente scrocchierelli, il che non guasta.