Ambo di fritti

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“Un aneddoto di Notkero di S. Gallo, del IX sec., narra del tentativo di un vescovo, che non era un buon predicatore, di accattivarsi con un sontuoso banchetto i messaggeri del re, venuti per un controllo: dopo la Messa, entrarono in un salone addobbato con arazzi variopinti e stoffe di ogni tipo, in cui il banchetto, allestito con vasellame in oro, argento e pietre preziose, aveva il potere di stimolare in modo straordinario ogni appetito carente per svogliatezza o malessere…Egli (il vescovo) fece esibire i più esperti maestri della musica con tutti gli strumenti possibili ed immaginabili, al cui
canto  e alle cui note si scioglievano i cuori più glaciali e si arrestavano le onde più fluenti del Reno. Nelle coppe, essendo gli stomaci ormai stracolmi, avanzavano bevande di ogni sorta, mescolate a spezie e ingredienti vari, e ornate con erbe aromatiche e fiori; avevano il luccichio dell’oro e delle pietre preziose e diffondevano intorno il loro riflesso rossastro. Nel frattempo, per gli stomaci pieni, fornai, macellai, cuochi e salsicciai preparavano con estrema ricercatezza ogni sorta di leccornie, un banchetto come mai fu allestito per il grande Carlo.(Vivere nel Medioevo, Hans-Werner Goetz)

E’ il momento dell’intermezzo, della musica e del canto. In tavola arrivano cosucce sfiziose, dolci e salate, fritti, quiche e polpette.

Quinquinelli zoè rafioli boni molti. Se tu voy fare quinquinelli toy mandole e mondale e pestale ben e mitile zucharo e se l’ è tempo de carne, metili e masenala ben con le mandole e poi fa a modo de rafioli e poy frizeli in bono grasso; quando sono friti tenli caldi.

quinquinelli

Quinquinelli dolci o salati

Per la sfoglia: 500gr. di farina        2 uova        50 gr. burro     acqua q.b. (per la versione dolce aggiungere un cucchiaio di zucchero e una grattugiata di scorza di limone)

Preparare l’impasto per la sfoglia unendo tutti gli ingredienti a formare un composto sodo da stendere. Lasciar riposare per circa un’ora coperto con un telo. Intanto preparate il ripieno con 200gr. macinato di manzo, 100gr. pasta per salsiccia, sale q.b. e 100gr. di mandorle tritate. Si mescola bene e si fa soffriggere in padella fino a mezza cottura, meglio senza olio. Stendere la pasta sottile e fare dei ravioli con il ripieno. Tagliare a piacimento e friggere in abbondantissimo olio bollente. Per la versione dolce, il ripieno sarà semplicemente di mandorle tritate e zucchero, meglio di canna.

Per finire, elaborazione della ricetta precedente:

Rafioli friti, etc. Se tu voy fare rafioli friti per XII persone, toy iii libre de lonza de porcho e doy de cassi freschi passi e toy VIII ova e XII e tre onze de uva passa e alquante çime de petrosemolo e do libre de sumacro fresco e quatro onze de zucharo e toy la lonza de porco ben lesso e ben batuta, el caso che tu ay ben lavato e ben menuzato trito e le uve passe ben lavate e le ditte specie e de tutte queste cosse: fay un batuto e fane rafioli pizoli e sotille e mitili a sofrizere in lo onto; quando sono sofriti polverizage del zucharo e dali drieto le altre inbandixon.

Allora, vediamo, nove etti di salsiccia, sei etti di ricotta, otto uova o forse dodici, un etto di uvetta e circa un etto e mezzo di zucchero… Se vi sembra troppo, provate così:

500 gr. tra macinato di manzo e di maiale      250 gr. di ricotta    3 uova      80 gr. uvetta   prezzemolo tritato   sumac in polvere

2 cucchiai di zucchero   sale  farina o pangrattato q.b. (per panare e dorare)

Fare un impasto con tutti gli ingredienti per formare delle polpette piccoline (come una noce) che dovranno essere passate nella farina o pangrattato e fritte in olio bollente. Se ve la sentite, spolverizzate di zucchero di canna e assaggiate. Il sumac può essere sostituito egregiamente dalla buccia di limone grattugiata. Il termine “ravioli” indica delle semplici polpette e non della pasta ripiena come saremmo tentati di pensare.IMG_1464