Buffoni, giocolieri e musicisti

Negli interminabili banchetti medievali, l’ultimo gruppo di portate che si consumavano seduti a tavola è chiamato “Issue de table“, “prima di lasciare la tavola”, ed è composto da dolci leggeri, frutta candita e formaggi. (L’usanza del formaggio a fine pasto è viva ancora oggi).

Nel “Tractatus” non sono molte le ricette di piccoli dolci, ma questa vale per tre:

“Item, recipe libram unam de amigdalis et libram zinzeberati et .2. uncias
zucari rosacei et parum salis et .I. unciam specierum; terantur et misceantur
cum pasta. Et de predicta pasta, forma concavos homines et mulieres.
In medio istorum, pone unum ioculatorem vel plures, tenentes viellam
vel quecumque instrumenta volueris. Hiis omnibus diligenter factis, pone caute in furno. Et scias quod erit cito coctum. Extracto illo de furno, portetur pompose coram domino.”

Ho immaginato che possano essere dei biscotti di pasta speziata alle mandorle, da fare in forma di buffoni che suonano la viella (strumento musicale medievale a corda, simile alla viola) o altri “instrumenta” musicali. Da portare al proprio signore “in pompa magna”.

Biscotti speziati alle mandorle

Biscotti speziati

150gr. mandorle tritatissime    130gr. zucchero      200gr. farina     100gr. burro fuso       1 uovo  1 pizzico di sale   spezie (cannella-chiodi di garofano-zenzero)

Ho aggiunto un uovo alla ricetta per dare consistenza al composto che tende a sbriciolarsi facilmente perchè “burroso”.Si uniscono tutti gli ingredienti per fare una pasta soda da far riposare in frigo, avvolta nella pellicola, per un’oretta. Poi si stende e si ritagliano biscotti. Cuocere in forno a 160° per 10 min. In una scatola di latta rimangono buoni e profumati per una settimana.

Per concludere il pasto, per chi ha ancora il coraggio di mangiare qualcos’altro, ecco il “Pomaceum” o “Piraceum”, zuppetta di frutta, alle mele o alle pere molto “saporosa”:

Pasta di mele Anonimo veneto

Pomaceum

Si lessano in acqua due mele (o due pere) sbucciate e divise in quattro per circa 5 min. dal momento dell’ebbollizione. Poi si frullano aggiungendo poco latte di mandorle o di mucca, per avere una consistenza semi-liquida; a questo punto si aggiunge un tuorlo sbattuto con un cucchiaio raso di farina (20gr. ca.), due di zucchero, un pizzico di zafferano per ravvivare il colore (secondo la ricetta originale). Si rimette sul fuoco e si fa cuocere per 5-10 min. su fuoco dolce per fare addensare leggermente e cuocere l’uovo, sempre mescolando. Si serve tiepida con burro fuso, spolverizzata di zucchero.

Ipercalorica, iperbuona, solo per l’inverno. Astenersi dietisti.