La punizione divina e il lesso

 

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Puoi anche cocere a li ‘nfermi starne, polli, pesci, secondo la
valetudine de lo ‘nfermo, simplicemente lessi ovvero nei brodi,
secondo che di sopra è detto, e ova sperdute e molte altre cose
ministrare.

L’arrosto era la portata principale di ogni banchetto. Se però si tratta di preparare pietanze per un malato, allora il discorso cambia: niente carne arrosto, ma solo lessa. Si racconta che i Phisici della corte di Carlo Magno gli avessero prescritto della carne lessa al posto di quella arrosto (di cui andava ghiotto) per curare la sua gotta.

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Si potrà preparare allora, un lesso misto di carni accompagnato da “pomi lessi” e “cauli” anch’essi lessi, perchè, pare, facciano molto bene. Poi un piatto leggero di pesce:

De le triglie per l’nfermi: Lessa le triglie con petrosello e con zaffarano, e da’ mangiare.

Al posto delle triglie, che sono molto buone, ma poco pratiche perché piene di lische, si potranno cuocere al vapore delle sogliole, condite semplicemente con olio dentro cui si è fatto sciogliere un pizzico di zafferano e cosparse di prezzemolo. In un altro piatto della carne lessa accompagnata da mele lessate in quattro pezzi e cavolo verza.

Il concetto di malattia (e quindi di malato) era legato all’interpretazione biblica: Dio punisce gli uomini per il peccato originale, cacciandoli dal Paradiso Terrestre e spedendoli su questa nostra terra, dove saranno sottoposti a fatiche e a malanni. Quindi, per guarire, la prima cosa è chiedere perdono a Dio; poco altro si poteva fare poi. Le conoscenze mediche erano assai scarse, almeno fino al XIII sec. e si basavano soprattutto sulla teoria degli umori, già descritta da Galeno nel II sec. d.C. Le cure erano poche, empiriche e certo non efficaci. Si faceva un uso massiccio e sconsiderato di salassi che debilitavano irrimediabilmente il corpo del malato, oppure si prescrivevano varie “pozioni” ed unguenti. I manuali medici, come il Regimen Sanitatis Salernitanum (Regola Sanitaria Salernitana) a carattere didattico-didascalico o il “Regime du corp” di Adobrandino da Siena, o i Physica di Ildegarda di Bingen, erano testi diffusi e conosciuti; continuarono ad essere utilizzati per secoli, anche se probabilmente, l’efficacia delle cure prescritte era quasi nulla, talvolta persino deleteria. Come già detto, fondamentale era il rapporto medicina-cibo, intuizione antica ma sempre valida, perchè alla fine noi siamo ciò che mangiamo… (L. Feuerbach).